Prova Honda X-ADV 750

Non molto tempo fa alla concessionaria Honda di Firenze, la Firenze Motor, ho avuto la possibilità di provare l'X-ADV 750 come mezzo sostitutivo avendo portato la mia CB650F per il tagliando. La volta precedente mi era stata affidata la NC750-X DCT, quindi non ero nuovo all'utilizzo del cambio automatico doppia frizione del costruttore giapponese. Anche in questo caso la mia curiosità era notevole nonostante il mezzo propostomi non fosse "diciamo nel mio radar" come possibile acquisto.


PRIMO APPROCCIO
Alla prima presa di contatto noto come le dimensioni dello scooter(?) siano abbondanti. Lascio al meccanico della concessionaria l'onere di portarlo fuori. Una volta nel parcheggio mi vengono spiegate le varie magie tecnologiche quali il TC (Traction Control), la risposta del cambio automatico selezionabile su vari livelli, dalla "D" Drive alla "S" Sport declinabile in altre due sottolivelli S1 e S2.
Tutto questo è di fatto identico alla sorella NC. In più rispetto a quest'ultima mamma Honda offre anche la mappatura G, con tanto di tasto dedicato, che addolcendo la modalità di intervento del cambio minimizza le perdite di trazione su fondi sconnessi e con scarsa aderenza.

La strumentazione vuole ricordare quelle utilizzate nelle moto da raid con il suo sviluppo verticale. Completamente digitale, risulta ben leggibile anche in condizioni di luce piena e riporta le varie impostazioni delle "diavolerie elettroniche".

Strumentazione
Altro aspetto sfizioso è l'accensione senza chiave. Con il transponder in tasca si può intervenire sul pomello posto dietro il manubrio con cui si inserisce anche il bloccasterzo. Immediatamente sotto il pomello si hanno due pulsanti che permettono di aprire il vano sotto sella e lo sportellino di accesso al bocchettone di rifornimento, posto tra le gambe del pilota.

Il vano sotto sella non ha dimensioni eccezionali (contiene comunque un integrale) e si consiglia l'acquisto del bauletto per incrementare la capacità di carico (ad esempio per un secondo casco).

Data una sistemata agli specchietti e registrata l'altezza del parabrezza, regolabile tramite un comodo pomello posto sulla sinistra della strumentazione, sono pronto a partire.

GUIDA
Inserisco subito la mappatura più sportiva, memore del comportamento già riscontrato sulla NC, ovvero la tendenza ad inserire subito il rapporto successivo, cosa abbastanza fastidiosa nel traffico pesante, in cui ci si trova a subire un continuo lavoro del cambio, soprattutto se il pilota forza l'inserimento del primo rapporto.

Il DCT infatti privilegia la seconda marcia, ma procedendo a passo di uomo si ha la netta e spiacevole sensazione di essere in folle e di non avere la corretta connessione tra manopola del gas e ruota posteriore.  Anche con l'X-ADV si conferma questo comportamento, complice soprattutto il pesante traffico fiorentino. Si riesce in parte ad ovviare a questa piccola pecca utilizzando il freno posteriore. Strizzandolo inconsciamente come fosse la leva della frizione (accidenti all'abitudine!) mi sono accorto che in quel modo si forza la logica di intervento del DCT. 

In ogni caso dopo circa 300 metri dal concessionario ho deciso di passare in modalità manuale tramite la comoda levetta posta sul comando al manubrio lato destro. A parte l'impaccio iniziale dovuto soprattutto al manubrio di dimensioni generose e posto ad altezza specchietti auto ed alla mia statura non altissima (1.70 m) insieme alla sella posta abbastanza in alto, ma soprattutto al guidare un mezzo non proprio, appena il traffico si è fluidificato leggermente ne ho subito apprezzato l'agilità  ed il senso di controllo dato dal bel manubrio. 

Ho quindi subito riportato il cambio in modalità automatica e mi sono concentrato nel trovare la posizione in sella più adeguata. Provenendo dalla guida di una naked tendevo a posizionare i piedi indietro e non adottare una posizione "tutto avanti" stile scooter. Sul cavalcavia che mi riporta all'ingresso dell'autostrada a Firenze Sud ho modo di apprezzare la corsa lunga delle sospensioni che sulle sconnessioni/avvallamenti mi permettono di galleggiare con un confort sconosciuto alla mia CB650F.

Entro in autostrada sfruttando la corsia di accelerazione, l'ADV sale di velocità con una progressione sfiziosa, con il DCT che non fa rimpiangere l'intervento umano ed un gustoso sound dallo scarico.
Qualche chilometro più avanti avrò modo di testare il funzionamento egregio degli stupendi fari a LED anteriori. 

Automobilista disattento, una costante su un tratto autostradale che viene utilizzato come una tangenziale, con velocità quindi ridotte a causa del traffico di rientro dal lavoro nel tardo pomeriggio, si butta nella corsia più veloce sulla quale stavo sopraggiungendo, ben riparato dal parabrezza. Su quest'ultimo punto come accaduto già per l'NC, il mio giudizio è fortemente influenzato dalla guida di una naked, quindi una qualsiasi protezione aerodinamica risulta essere ottima. In ogni caso la sensazione è di essere piacevolmente riparati dal complesso, scudo, parabrezza dell'ADV, includendo poi i comodi paramani, soprattutto pensando ad un utilizzo invernale del mezzo, o come semplice protezione dagli urti nel traffico. 
Ritornando al malcapitato automobilista, l'ho letteralmente fulminato con gli abbaglianti a LED. Mi sono accorto distintamente del flash sulla carrozzeria e sul guard rail. Con una certa soddisfazione l'ho visto rientrare nei ranghi, spostandosi sulla destra. 

Il trasferimento dal concessionario a casa prosegue sui raccordi autostradali nella zona di Firenze Nord, che prendo imboccando l'A11 in direzione Prato. L'ADV gira rotondo assorbendo le sconnessioni, scalando opportunamente le marce là dove ci si aspetterebbe. Ho solo la sensazione che scenda anche troppo velocemente in piega, questo potrebbe essere dovuto alla mia mancata abitudine ad un manubrio così ampio, ma sono portato a credere che, come di consuetudine la concessionaria abbia gonfiato i pneumatici (non "gli" che sarà corretto, ma è orrendo) alle pressioni da camion previste da Honda. 

Uscito a Prato Est affronto un breve tratto di tangenziale congestionata, ma non bloccata come la zona di Firenze Sud, quindi lascio ancora in modalità auto il DCT, tranne qualche volta andare a impostare manualmente un rapporto; il bello è che lo si può fare anche senza passare alla modalità manuale, ma agendo sulle palette poste sul blocchetto sinistro.

PARCHEGGIO
Arrivato a casa non mi resta che inserire la folle e spingere l'X-ADV nel mio piccolo box da giardino in cui tengo normalmente la moto. Non c'è più il meccanico, quindi me la devo cavare da solo. Innanzitutto utilizzo la comoda stampella laterale invece del cavalletto centrale. Quest'ultimo utile per fare manutenzione alla catena, ma nell'impiego di tutti i giorni sicuramente più faticoso da inserire, oltre che più difficile da togliere stando seduto (mi rendo conto che questi commenti sono molto legati alla statura ed alla mole di chi guida).

Prima di mettere a riposo l'X-ADV nel box mi soffermo un attimo a guardarlo. Chi ama l'estetica Mecha giapponese, come il sottoscritto, non può che amarlo. L'aspetto è roccioso ed al tempo stesso molto tecnologico/futuristico. Le ruote a raggi sono un bel contrasto con il loro aspetto tradizionale e fanno molto off-road. 

Finito di gongolare a guardare il mezzo fornitomi molto gentilmente dalla Firenze Motor, lo spingo dentro il box. Beh, con i sui 238 kg non è proprio una piuma, sono pure sempre circa 30 kg in più della CB, ma il compito risulta se non proprio agevole, fattibile. Mi viene però un dubbio, mi sembra tanto lungo... Ci starà nel box? Con il bauletto poi, sembra ancora più grosso. Alla fine con i suoi circa 11 cm in più di lunghezza rispetto alla mia nuda, riesco a farlo entrare a pelo!

CONCLUSIONI
Dopo tutto questo panegirico la domanda che mi frulla in testa è sempre la solita: lo comprerei?
Diciamo che il prezzo non agevola. Si veleggia intorno ai 12000 euro. Vero che è pur sempre un 750, che la qualità è alta, però nondimeno penso che non farei il salto dalla mia naked alla moto/scooter. 
Certo però che se avete un maxiscooter come il T-max, o avete in mente di prendere un'Integra, ma volete un mezzo anticonvenzionale, beh allora l'X-ADV risulta la scelta più riuscita. Il fuoristrada non banale? Beh bisogna essere bravi, se no meglio limitarsi ad una strada bianca, magari per andare in qualche caletta.




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