L'Italia di Asterix...

Sapevo che non lo dovevo fare, ma è più forte di me... Lo sapevo e l'ho fatto comunque... 

Quell'irresistibile voglia di fare la cosa giusta, ma che intimamente percepivi ti avrebbe solo fatto imbestialire, assimilandoti con l'essere atavico con cui ti saresti scontrato e che avrebbe in ogni caso contaminato la tua anima... La burocrazia italiana, o per meglio precisare toscana, ma che dico pratese!

Partiamo con ordine, anche se è difficile con quel sentore di bile che ancora ti pervade la bocca, le mani che prudono e le dita che si avventano sulla tastiera, manco fosse il collo della invisa bestia.

Qualche giorno fa i soliti ignoti (od idioti) dopo avere già scaricato di tutto nel parcheggio pubblico vicino casa, dai mobili ad una vasca da bagno, lasciano il loro ultimo ricordino, una ventina di pannelli di legno di circa 2 metri per 1 metro, accatastati per bene in due pile appoggiate alle recinzione del parco contiguo alla parcheggio stesso.

Non mi bastava l'incazzatura di vedersi recapitare la spazzatura dietro casa, quel senso di violazione del proprio territorio, no non mi bastava, dovevo proprio complicarmi la vita segnalando il caso alle Autorità.

Ho rimandato la questione per qualche giorno, perché consapevole del fatto che la mia sarebbe stata una lotta contro i mulini a vento, ma quando uno è coglione, non può rinnegare la sua natura e non riesce a sopprimere quel senso civico, quella vocina che si rinnova ogni qual volta vedi il pattume abbandonato: chiama, segnala il misfatto.

Ordunque per prima cosa chiamo il numero di emergenza della Polizia municipale di Prato, come indicato sul sito del Comune per segnalare l'accaduto.

E qui inizia la trasformazione in Asterix... Digito il numero ed attendo... Attendo... Attendo... Meno male non è una questione di vita, o di morte. Il numero serve anche per segnalare incidenti, schiamazzi etc. etc. Inizia la sfida, tra me e l'operatore stanco che è al di là della linea. Una sfida all'OK Corral: vince chi si arrende per primo. 

L'operatore oramai sfinito dal continuo squillare del telefono decide di rispondere dopo un'attesa di circa 7 minuti.

Asterix si ringalluzzisce, il primo punto è andato. L'operatore però ha l'esperienza dalla sua.

Innanzitutto mi dice che dovevo chiamare l'Alia (l'azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti, nota per chi non è del posto), ma riesco a parare il fendente rispondendo a tono che sul sito del Comune era chiaramente indicato di contattare i vigili per questo tipo di segnalazioni.

Il duello è in corso, ma la resistenza di Asterix viene fiaccata. L'operatore, perfetta incarnazione della burocrazia dell'antica Roma affrontata dal piccolo Gallo, mi spiega con malcelata condiscendenza che, non avendo il sottoscritto visto chi scaricava il materiale e non avendo nessun indizio da fornire, non mi avrebbe potuto aiutare in alcun modo, perché "mica potevano presidiare la zona giorno e notte".

Faccio presente che quasi sempre i "ricordini" ce li lasciano durante il giorno. Essendo tutto materiale edile e mobilio viene da pensare che sia qualche ditta più o meno regolare, che nella pausa pranzo si libera della paccottiglia. Volevo segnalare pertanto il fatto e, visto che si erano ripetuti più episodi del genere, richiedere un maggiore controllo della zona.

A questo punto le mie difese sono oramai abbassate ed è in questo preciso momento che l'astuto operatore mi dà il colpo di grazia dicendomi che poteva solo segnalare il problema all'Alia, ma che a quel punto l'avrei potuto farei dirittamente io. Sento un brivido freddo al fondo schiena, ma l'arte della "rivogatio", affilata nel corso degli anni dall'operatore, mi fa soccombere. Sportello chiuso e si passa quindi dal XIII al XIII bis o ter.

Cerco il sito dell'Alia. 
Niente on line per segnalazioni di abbandono dei rifiuti. 
Cerco il numero. 
Trovo il numero verde, lo compongo. 
Attendo... 
Prima difficoltà, nella sequela di opzioni non ce n'è nessuna relativa all'abbandono dei rifiuti... 
Sudore freddo. 
Seleziono quella che mi sembra più vicina al mio caso... 

Tac. La voce metallica ti chiede di inserire il CAP. Lo digito febbrilmente... Niente... La voce gracchia "CAP non riconosciuto". 
Riprovo...  "CAP non riconosciuto". 
Riprovo  "CAP non riconosciuto!!!". 
Risponde infine un operatore. Meno male penso così riesco a spiegare che non mi prendeva il CAP. 

Altro operatore, altra corsa! Voce suadente. "No deve inserire il CAP signore". 
Faccio presente che l'ho fatto, ma che il sistema non funziona. 
"No, guardi il sistema funziona benissimo, le ha preso solo la prima cifra del CAP. Deve richiamare". 

Ultimo tentativo. 
"Guardi, devo solo fare una segnalazione di abbandono rifiuti..."
"Mi dispiace non le posso passare nessun operatore."
Chiudo la chiamata in faccia al distinto operatore, magra consolazione visto che era quello che voleva.

Provo a chiamare nuovamente. Stesso problema del CAP...

Alla fine ridotto allo stremo, piegato dalla burocrazia con un colpo di coda invio una mail ai vigili ed all'Alia segnalando la questione, consapevole che verrà subito archiviata nel cestino.

Come avrebbe detto Homer Simpson: 
"hai provato e hai fallito: la morale è non provarci mai più..."









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