Prova Honda NC750X - DCT



Honda NC750X DCT



La scorsa settimana grazie alla concessionaria Honda di Firenze, FirenzeMotor, ho avuto la possibilità di provare la nuova NC750X DCT, come mezzo sostitutivo avendo portato la mia CB650F per il tagliando dei 1000 km. 


Diciamo che chi scrive è sostanzialmente vintage (non per l’estetica): l'ultima arrivata rappresenta perfettamente i miei gusti in termini di moto: motore quadricilindrico, erogazione elettrica, cambio veloce e preciso, semplicità di guida, controlli elettronici assenti, unica deroga l'ABS,voluto sia per motivi di sicurezza che di rivendibilità del mezzo, essendo questo prezioso accessorio obbligatorio dal prossimo anno.

Mi sia concessa questa breve digressione per far comprendere quale fosse il mio punto di vista. Si tenga inoltre presente che mi sono piegato allo smartphone lo scorso Dicembre, essendo stato felice possessore di un Nokia stile sasso praticamente indistruttibile, dalla batteria a carica infinita, sostituito con un altro Nokia, il Lumia (ok, Microsoft Lumia...).

Viste le premesse, quando mi sono visto consegnare la NC750X con cambio DCT, sono rimasto spiazzato. L’estetica manga ha sempre suscitato la mia attenzione, sono figlio degli anni ‘80 e dei cartoni animati stile DAITARN III, quindi l’aspetto futuristico mi intrigava, ma non le diavolerie elettroniche, beh il cambio automatico però no, quello mi sconcertava, ma ero curioso, molto curioso di vedere come fosse. Sostanzialmente le mappature del cambio sono due, la drive D e la sport S (che in realtà è possibile ulteriormente impostare su altre due varianti S1, S2).


Parto con un leggero imbarazzo, perchè nonostante abbia le gambe lunghe non sono un vatusso e dal basso del mio metro e settanta le manovre da fermo richiedono una certa attenzione. Mi aspetto uno spunto stile scooter, invece la moto sfriziona in maniera naturale. Ok, in fondo non è un cambio a variazione continua mi dico. Tempo di arrivare al semaforo, circa 50 metri dopo il concessionario che la moto ha già inserito la terza. Riparto e stesso comportamento, giusto altri pochi metri e l’impostazione drive snocciola una serie di marce dietro l’altra.

Il cambio è preciso ed abbastanza silenzioso, ma il comportamento è fastidioso. Imbocco il viale successivo e complice l’ora di punta, mi trovo a lottare con il traffico fiorentino. La moto continua ad inserire la seconda marcia utilizzando il gas in maniera molto dolce. Si ha la sensazione di essere in folle perchè non si otttiene in queste condizioni nessun freno motore. Memore di quanto mi hanno etto al concessionario imposto subito la mappa S, ma le cose non cambiano in queste situazioni. Sono costretto ad utilizzare le palette per obbligare il DCT ad utilizzare la prima.

Non appena però il traffico si fa poco più fluido, il cambio si comporta come ti aspetteresti, inserendo le marce al momento opportuno. La moto nella versione X è abbastanza ingombrante e lunga, ma riesco a passare agevolemente tra le automobili. Raggiungo quindi la tangenziale che mi portarà all’ingresso dell'autostrada di Firenze sud. La moto scorre fluida e digerisce bene le sconnessioni del manto stradale che grazie alle ultime amministrazioni sembra più un campo da cross. 

Entrato in autostrada apprezzo l’erogazione fluida e gli innesti precisi del cambio che appena può si porta in sesta. Il rumore allo scarico è quasi coinvolgente. Il bicilindrico fa sentire la sua voce, cosa in aspettata per una Honda. Per sorpassare gli autumobilisti che si sono persi sulla tre corsie basta spalancare in maniera decisa il gas; il cambio scala due marce in rapida successione e ti trovi ad apprezzare l’accelerazione garantita dai soli 55 CV. Il contagiri digitale cambia colore e da verde diventa magenta per segnalarti l’utilizzo tutt’altro che parco della manopola del gas. Terminato il sorpasso si torna ad ud utilizzo rilassato, la tonalità dei led torna verde ed il cambio si ridistende in sesta. Il tratto autostradale è passato a pieni voti, la protezione aerodinamica delle gambe è ottima, il piccolo cupolino non ripara completamente la parte alta del corpo e la testa, tuttavia per uno come me che utilizza una naked è tutto grasso che cola. Esco a Prato est e grazie ad un traffico congestionato, ma non troppo, ed all’aver imparato ad utilizzare le palette mi muovo in maniera rilassata e raggiungo casa senza stress.

La moto è piacevole per l’utilizzo quotidiano, quindi per chi come me è pendolare, è un ottimo prodotto, magari chi è più piccolo potrebbe preferire la versione naked, la S, che ha sicuramente un piano sella posto più in basso. Sarebbe auspicabile una diversa gestione del cambio solo nel caso di traffico intenso, per evitare il numero di cambi di marcia inutili, quelle situazioni dove un motociclista avrebbe mantenuto il rapporto inferiore, ma nel complesso è una libidine. 
 
Da fermo mi concedo qualche momento di calma per eseminare più in dettaglio la moto. La qualità delle plastiche ed il loro assemblaggio sono quelli che ti aspetteresti da una Honda, impeccabili. Lo spazio per il passeggero è ottimo e le maniglie dovrebbero assicurarne un corretto ancoraggio. Interessante infine la soluzione del vano portacasco posizionato dove usulmente è il serbatoio. Quest’ultimo è sotto la sella del pilota.
In conclusione la moto è divertente, la soluzione del DCT molto interessante, anche se ancora acerba e migliorabile, ma essendo questione di gestione software credo che questi difetti spariranno in tempi molto rapidi. La comprerei? La risposta è no, preferisco troppo di più il quadricilindrico ed inoltre l’aggravio di peso del DCT (e di prezzo) mi fanno orientare su moto più semplici. Chi invece vuole il fascino della novità, la comodità del cambio automatico ed un’estetica futuristica, beh è accontentato. 

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